Al Neuromed seminario sulla sfida migratoria per una visione più ampia del diritto della salute

L’ospite è importante e soprattutto proviene da una istituzione prestigiosa, l’Università di Parigi, la Sorbona, che con i meccanismi dei diritti e dei percorsi dell’accoglienza e dell’integrazione ha più storia. La professoressa è Marie Laure Fages, accolta da numerosi studenti, ricercatori e clinici all’ Istituto Neuromed di Pozzilli, che continua nell’ opera del dialogo con la comunità scientifica internazionale per costruire ponti importanti e condividere i progetti più innovativi al fine di una sempre maggiore salvaguardia della salute. La docente di Diritto Pubblico ha parlato del tema “La sanità e la sfida migratoria mondiale: deontologia, etica, diritto”. Un incontro nel corso del quale la studiosa ha sviscerato le problematiche collegate alla crisi migratoria in atto in questi anni. Tra queste il cambiamento delle necessità sanitarie e scientifiche, e delle relative professioni, cui gli Stati europei dovrebbero adeguarsi al fine di arginare il fenomeno della discriminazione garantendo così la tutela della salute pubblica quale diritto umano fondamentale. “Il fenomeno migratorio non terminerà a breve e probabilmente abbraccerà le future generazioni dei prossimi venti anni – ha spiegato la professoressa Fages nel corso degli incontri – Diventa per questo importante garantire il diritto alla salute pubblica che può avvenire tramite un cambiamento culturale condiviso. Questo fenomeno pone una domanda di fondo, e cioè se vogliamo una società, un’Europa, che sia aperta o chiusa, questo è il primo punto. Il secondo punto riguarda evidentemente la ricerca e la sua capacità di proporre soluzioni a chi ha la responsabilità politica. Soluzioni per affrontare al meglio la sfida migratoria attraverso il diritto alla salute e, in definitiva, per migliorare le cose. La disponibilità all’ ascolto, l’accessibilità economica e di informazione delle cure, l’accettabilità e il rispetto dell’etica medica, senza tralasciare la protezione dei soggetti vulnerabili come i minori, sono alla base del lavoro degli addetti al settore per esempio.”

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