Due giorni di carenze idriche in molti comuni della riviera adriatica; il Basso Molise soffre la sete

Ad ogni estate in diversi comuni della riviera adriatica si ripropongono i disagi alla drastica diminuzione delle risorse idriche con ripercussioni facilmente prevedibili su residenti e turisti. La rottura del potabilizzatore della Diga di Guardialfiera sarebbe la causa dell’ennesimo problema.
Le autobotti della Protezione Civile sono arrivate nei paesi di Montenero di Bisaccia, Petacciato, Campomarino, Portocannone, San Martino, Ururi e Larino per limitare la sete dei cittadini in un periodo, tra l’altro, di caldo afoso. Nei serbatoi del comune di San Martino in Pensilis sono in arrivo 8 litri di acqua al secondo a fronte dei 73 litri in uscita. Stessa situazione o quasi nella vicina Ururi dove su 8 litri in entrata ne escono 18 al secondo.
Termoli sembra al momento al riparo dai disagi dovuti alla forte carenza idrica: l’approvvigionamento delle risorse è offerto dal prezioso liquido proveniente dal Nucleo Industriale della valle del Biferno. Intanto dai tecnici della Molise Acque si attende l’ultimazione delle opere di riparazione delle pompe di sollevamento nell’impianto del Liscione e il ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. L’estate non è ancora iniziata del tutto ma la riviera ancora una volta deve fare i conti con le solite noie tecniche alla diga. Un disagio difficilmente comprensibile per una regione ricca di sorgenti sulle catene montuose del Matese e Mainarde.

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