Le restrizioni fermano feste, spettacoli e assembramenti nelle piazze

Per via della sua posizione geografica sul mare, il richiamo turistico, il numero di residenti e le attività commerciali e imprenditoriali da e verso il resto del Paese, Termoli e il Basso Molise continuano a pagare un tributo molto alto dalla epidemia da Coronavirus in fatto di vittime e contagi a partire da marzo del 2020, poco meno di 2 anni fa. Per tali motivazioni il San Silvestro appena lasciatoci alle spalle, come nella gran parte delle città di tutta Italia, ha visto le piazze vuote, private di luci ad effetto, spettacoli e fuochi pirotecnici. Fino al giorno dell’Epifania il sindaco Francesco Roberti ha ordinato la chiusura alle ore 20 di bar e pub della città, il divieto di organizzare feste e serate danzanti, il divieto di asporto di alcolici e sempre nell’ottica di frenare la diffusione della variante Omicron tra i giovani di tenere anche all’aperto nelle piazze e strade la mascherina di protezione fino a tutto il mese di gennaio. Disposizioni attuate per altro in quasi tutte le città e paesi molisani in questo inizio di nuovo anno. Uno stato di emergenza che penalizza certamente le attività economiche, come nel resto del Paese, d’altronte, ma indispensabile assieme al ricorso alle vaccinazioni di uscire al più presto dall’emergenza sanitaria. Ad oggi, infine, sono almeno un centinaio di nuovi contagi nella sola città di Termoli, almeno altri 60 casi accertati sulla costa tra Montenero, Ururi, Petacciato e Guglionesi.

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