Cisal, Cgil e Cisl riaccendono i riflettori sul problema della sicurezza delle fermate sulla Bifernina

Faisa Cisal, Filt Cgil e Fit Cisl tornano a riaccendere i riflettori sul problema delle fermate del trasporto pubblico sulla Bifernina dopo che un autista della Sati sarebbe stato aggredito all’altezza del bivio di Larino.  Il dipendente impegnato nel servizio di linea in partenza da Termoli e diretto a Campobasso si era rifiutato di effettuare una fermata impedendo ad un giovane di salire a bordo spiegando che in quel punto non esistevano le condizioni minime per garantire l’incolumità di passeggeri e automobilisti a causa dell’assenza di segnaletica verticale, piazzola di sosta e pensilina; da qui prima il ragazzo avrebbe rinunciato a prendere il mezzo ma pochi chilometri dopo – stando al racconto dei sindacati – lungo la Statale, un’auto avrebbe affiancato il pullman costringendo l’autista a fermarsi e subito dopo i due a bordo della macchina sarebbero scesi iniziando a insultare e minacciare il dipendente dell’azienda di trasporti, colpevole – così le Organizzazioni di Categoria – solo di aver rispettato la legge.
L’ episodio quindi confermerebbe, ancora una volta, la gravissima situazione per oltre 1000 punti di salita e discesa dei passeggeri autorizzati dalla Regione, ma quasi tutti non conformi alle norme del Codice della Strada. Da qui il grido d’allarme per un sistema ritenuto fuori controllo. Tutto ciò mentre  sarebbero trascorsi ben 5 mesi dalla richiesta al Prefetto di Campobasso di convocare un tavolo con le parti interessate Regione e aziende di trasporto al fine di trovare una soluzione. Ad oggi però sul da farsi ancora nessuna notizia

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