Costruire Democrazia chiede la revoca immediata dei commissari alla sanità

La guerra nella sanità molisana arriva a Roma. Una lettera durissima, nove pagine fitte di accuse, è stata recapitata a Palazzo Chigi, ai Ministeri della Salute e dell’Economia, alla Regione Molise, all’Asrem e alle Procure di Campobasso e Roma. A firmarla è Massimo Romano, consigliere regionale di Costruire Democrazia, che chiede la revoca immediata dei commissari ad acta Marco Bonamico e Ulisse Di Giacomo, responsabili del piano di rientro sanitario.

Romano parla di “falsità istituzionali”, violazioni di mandato, atti illegittimi e gestione opaca del Piano operativo sanitario. Secondo il consigliere, i commissari avrebbero occultato un parere negativo del Ministero della Salute sulla rete Ictus e successivamente firmato un nuovo decreto “per coprire gli errori” del precedente.

Il nodo centrale è il decreto 100, approvato lo scorso settembre, che secondo Romano sarebbe stato presentato come validato dal Ministero, “tacendo invece l’esistenza di un parere negativo e condizionato”. Quel documento, datato 12 settembre 2025 e firmato dal direttore generale della Programmazione sanitaria, segnalava gravi criticità: assenza di rete ospedaliera approvata, carenza di personale e incertezze sui costi del Neuromed.

Nonostante ciò, il 1° ottobre i commissari hanno emanato il decreto 157, “sanando” il precedente e rendendo la rete Ictus immediatamente esecutiva. Per Romano, è “la prova confessoria che il primo atto fosse illegittimo”. Denuncia inoltre che il nuovo decreto sia stato pubblicato solo dopo la diffusione, da parte della stampa, del parere ministeriale negativo.

Il consigliere parla di “fatto di inaudita gravità istituzionale” e chiede al Governo di intervenire “per ripristinare legalità e trasparenza nella gestione commissariale”. Accusa infine Bonamico e Di Giacomo di aver agito oltre il mandato e in potenziale conflitto di interessi.

Da Palazzo Chigi per ora nessuna replica. Intanto la crisi della sanità molisana diventa ufficialmente un caso nazionale.

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