Protesta dei detenuti nella Casa Circondariale di Campobasso

Alla Casa Circondariale di Campobasso va in scena una protesta, da parte di una ventina e forse più detenuti.

Essi improvvisamente, come in un copione ben definito, hanno dato fuoco ai materassi ed alle lenzuola, rovinando suppellettili, rompendo le finestre e gettando al di là delle sbarre indumenti e vari oggetto.

Dunque quella che qualche Organizzazione sindacale aveva preannunciato come eventualità, è diventata concreta, perché i detenuti hanno voluto rendere visibile, con un atto di per sé forte, una loro condizione di disagio.

La protesta ha avuto un riscontro immediato, andando perfino in onda sulle reti nazionali, attraverso quello che è un programma di grande attrazione popolare, come il “Chi l’ha visto” della Sciarelli, che più volte si è collegata in diretta con i giornalisti locali.

La questione era nell’aria e la causa principale è molto probabilmente riconducibile a due fattori, uno quello del sovraffollamento, cosa di cui si è occupato anche l’Associazione Antigone nel suo Dossier sulle condizioni nelle Carceri, pubblicato soltanto qualche mese fa, ma la ragione che appare più evidente è la decisione di riorganizzare alcuni percorsi interni e di stringere su alcuni diritti dei detenuti.

La protesta sembra , infatti, aver trovato una sorta di avversario nella persona della nuova Direttrice, Irma Civitareale, giunta a Campobasso dopo l’esperienza della guida del Carcere di Cassino.

Una serie di decisioni che sembrerebbero alla base della protesta, che per fortuna è rientrata dopo alcune ore e dopo il colloquio, necessario e sacrosanto, con la stessa dirigenza della struttura carceraria.

A dire il vero, soltanto pochi giorni fa, il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, aveva sottolineato lo stato di difficoltà all’interno del Carcere di Campobasso, che ospita quasi il doppio dei detenuti in una struttura assolutamente non adeguata alle esigenze attuali, e dove, negli ultimi tempi, presenta tanti motivi di contrasto interno, tra e con gli stessi detenuti, che si sono resi responsabili di risse, violenti litigi ed aggressioni, anche ai danni degli Agenti.

Una denuncia pubblica che ha sottolineato l’esigenza di una operazione di maggior controllo, soprattutto dopo alcune operazioni, volute dai magistrati e condotte dalle Forze dell’Ordine, che hanno scoperto droghe e telefonini all’interno di una luogo che dovrebbe essere totalmente preservato e reso impermeabile ad ogni ingerenza malavitosa esterna.

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