Le associazioni criminali nel Nord della Puglia hanno posto in evidenza, negli ultimi mesi dello scorso anno, l’eterogeneità di esse, suddivise nelle articolazioni della Società Foggiana, della mafia garganica, della mafia dell’Alto Tavoliere e della malavita di Cerignola.
Sempre più le organizzazioni malavitose della vicina provincia di Foggia stanno allungando i tentacoli sia oltre provincia che nelle regioni Molise, Abruzzo e Emilia Romagna.
Le articolazioni più importanti mostrano una comunanza di intenti nel controllo del territorio mediante reati tesi al reperimento di risorse finanziarie da destinare a fini illeciti, al sostentamento degli affiliati e all’assistenza legale dei detenuti, attraverso estorsioni, traffico di stupefacenti, usura, riciclaggio di danaro sporco, prostituzione e gioco d’azzardo.
Le guerre di mafia che si registrano fra le diverse organizzazioni illegali rappresentano poi un campo di competizione nell’uso della violenza dal quale dipendono i rapporti di potere interni in costante evoluzione.
Infine per il perseguimento dei suoi scopi la mafia foggiana attinge da un vasto bacino di manodopera giovanile della criminalità comune che può facilmente spostarsi ad esempio sul litorale adriatico da Campomarino a Vasto per furti quasi quotidiani di motoveicoli e auto a qualsiasi ora del giorno e della notte.