Gli Enti Montani nella discussione odierna in Consiglio Regionale

La proposta di legge sulla Istituzione della Consulta della Famiglia è passata in consiglio regionale. La nuova legge prevede funzioni di impulso alla realizzazione di politiche rispettose del principio di sussidiarietà che la Regione rivolge ai nuclei familiari. Il consigliere di maggioranza Andrea Di Lucente ha poi illustrato un’indagine che riguarda le liquidazioni dei singoli enti. Dopo la messa in liquidazione delle Comunità Montane il percorso individuato era quello dell’associazionismo tra comuni.

La sede individuata erano le Unioni dei Comuni, organismi che però non sono mai decollati. Non sono riusciti a far transitare nelle proprie fila i dipendenti, non sono riusciti a farsi carico della gestione delle strade, strutture e dei beni di queste istituzioni. La relazione in aula ha quindi evidenziato la necessità prima di procedere alla liquidazione legata al personale. Attualmente negli enti montani ci sono circa 46 dipendenti per i quali si apriranno due strade: transitare per altre strutture oppure vedersi collocare in mobilità.  In secondo luogo c’è l’impossibilità di dismettere in blocco il patrimonio dei singoli enti comunitari. All’interno trovano posto centri commerciali mai entrati in funzione, piscine, boschi e strade interpoderali.

L’ultimo nodo da sciogliere resta quello dello svolgimento in forma associata delle funzioni dei singoli comuni. La legge regionale esiste ma non ha mai portato al decollo di questi organismi che dovrebbero prendere il posto delle Comunità Montane, ereditandone obiettivi e patrimonio.

 

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