In Memoria di Aldo Moro e delle vittime del terrorismo politico

Il 9 maggio ricorre l’anniversario della scomparsa dell’onorevole Aldo Moro, prima rapito da un commando delle Brigate Rosse, poi assassinato e ilcorpo fatto ritrovare, nel 1978, in un veicolo parcheggiato in via Caetani, una strada del Centro di Roma, a pochi passi dalle Sedi Nazionali della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista, dopo il lungo sequestro di 55 giorni.

Una vicenda che ha cambiato il Paese, che ha modificato le strade della politica e che ha prodotto cambi radicali nei percorsi del futuro.

Richiamandosi alla vicenda il Parlamento ha deliberato, a maggioranza, la legge che stabiliva quella odierna come la giornata della Memoria dedicata alle vittime del terrorismo interno ed internazionale e delle stragi di matrice terroristica.

Accade dal 9 maggio 2008, quando il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciò un fermo e categorico discorso, condannando la violenza politica.

Noi oggi vogliamo ricordare l’evento, tornando alle riflessioni dell’onorevole Giuseppe Fioroni, c membro della Commissione Bilaterale che si era occupata del Caso Moro, presente nel maggio del 2019 a Trivento, invitato dalla Caritas Diocesana e dalla Scuola di Formazione all’impegno sociale e politico “Paolo Borsellino”.

Le sue opinioni ruotano attorno alconcetto che l’assassinio del grande statista italiano ha rappresentato il punto forte di un conflitto che ha portato lo Stato a reagire ai comportamenti di chi voleva attentare alla Democrazia nel Paese, seminando il germe della violenza e della paura, attraverso azioni ignobili, come nelle stragi, dove le vittime erano persone comuni, impegnate nella vita di ogni giorno.