Le vittime sul lavoro sono purtroppo una costante quotidiana in Italia da troppi anni. Inutili o quasi gli appelli, consigli, dibattiti sul tema della prevenzione. In agricoltura, nei cantieri edili e nell’industria i decessi si contano giorno dopo giorno.
Una strage senza fine che tocca anche il Molise, inserito dagli esperti del settore in zona rossa poiché le vittime sui posti di lavoro sono in aumento rispetto al 2023, così come il numero degli infortuni. Nell’intera Penisola da gennaio a fine ottobre di quest’anno i morti sfiorano le 900 unità: oltre 20 dipendenti in più rispetto allo scorso anno.
A finire sul banco degli imputati soprattutto le regioni Molise, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta e Trentino. Tra le realtà in zona arancione: Abruzzo, Campania e Puglia.
La provincia di Isernia, dai dati sull’incidenza degli infortuni mortali sul lavoro, è seconda nella classifica nazionale con un indice di quasi 68 rispetto ad indice 26 della provincia di Campobasso che si colloca 60esima.
Non un bel risultato per il Molise nel contesto italiano che consente di confrontare il fenomeno dei decessi nel mondo dell’occupazione tra le diverse regioni della Penisola.