Isernia festeggia il suo patrono secondario, San Pietro Celestino V

Oggi si celebra un santo poco noto, ma di grande importanza per la chiesa cattolica. San Pietro Celestino.

Per gli isernini è considerato il patrono della città, ugualmente anche per gli abitanti di Sant’Angelo Limosano, i quali lo hanno proclamato protettore fin dall’anno 1764, mentre Isernia lo ha scoperto dopo, andando persino a sostituirlo con i santi Nicandro e Marciano, ritenuti da tempo antichissimo patroni di Isernia e Venafro, così come sostiene una pubblicazione della curia isernina del 1987. Alla voce i Nostri Santi e i Nostri Patroni, si legge, infatti, che S. Pietro Celestino V è Patrono secondario di Isernia.

La reliquia più importante di San Nicandro, ossia la sua testa, si trova nella cattedrale di Isernia, nella nicchia d’una parete della cappella dedicata alla Madonna della Luce. Sulla parte superiore una dicitura in latino che tradotta vuol dire: “Qui si custodisce il cranio di S. Nicandro, martire e patrono principale delle città di Isernia e Venafro”.

Nel santuario dei Santi Cosma e Damiano, invece, troviamo i ritratti sia di San Nicandro ma anche di San Marciano, a testimonianza della relazione tra la città e i santi considerati dalla nuova generazione soltanto i protettori di Venafro.

Esistono anche altre innumerevoli fonti che lo affermano.

Nel Duecento, la fiera più importante della città pentra era proprio quella che aveva luogo in occasione della ricorrenza dei Santi Nicandro e Marciano, durava ben 5 giorni (dal 15 al 19 giugno).

Nel 1948 un teologo della Cattedrale, il dott. Giuseppe Ruggiero, pubblicò un opuscolo intitolato “𝐹𝑟𝑎 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑠𝑡𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎̀: 𝐼 𝑆𝑆. 𝑀𝑎𝑟𝑡𝑖𝑟𝑖 𝑁𝑖𝑐𝑎𝑛𝑑𝑟𝑜, 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝐷𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑃𝑟𝑜𝑡𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑’𝐼𝑠𝑒𝑟𝑛𝑖𝑎”. Un breve scritto dove afferma che i tre sono anche i protettori della diocesi di Isernia-Venafro e di Venafro stessa.

San Pietro Celestino è quindi patrono secondario insieme ai Ss. Medici e a S. Barbara.