La Piana diVenafro sotto attacco per il Fotovoltaico a terra

La Piana di Venafro rischia di diventare un grande campo fotovoltaico.

È questo l tenore delle parole utilizzate dalla dirigenza regionale della Coldiretti, che da tempo è schierata alla difesa dei terreni, quelli potenzialmente molto adatti alla coltivazione, sottratti alle attività agricole e destinati alla produzione di energia.

Questa volta è il Molise ad essere sotto attacco, una sorta di vittima sacrificale alle azioni, oggi assai di moda, del profitto che arriva dalle fonti energetiche più diverse, ma dall’unico denominatore comune che, spesso è, l’appropriazione dei migliori terreni coltivabili.

La Piana di Venafro, di fatto già colpita fortemente, come mostrano i dati dell’ultima indagine, dalle disfunzioni ambientali è dunque priva della possibile garanzia della tutela della salute delle persone e della fauna e della flora.

Luoghi già compromessi, che dovrebbero essere attenzionati e messi sotto controllo ambientale e totalmente bonificati e valorizzati.

Terreni, territori, abitanti, un tutto che deve trovare l’apporto decisivo delle Istituzioni, per creare presupposti sani di futuro, magari richiamando i giovani ad un lavoro qui in Molise e non costringerli a quella che gli studiosi chiamano “la nuova emigrazione”.

Su tali questioni si innesca la denuncia della Coldiretti, che, attraverso la sua Dirigenza, sottolinea come ““Negli ultimi giorni stiamo ricevendo notizie, da parte di nostri soci, imprenditori agricoli, operanti nella piana di Venafro, di offerte di affitto per terreni avanzate da rappresentanti di società che operano nel campo della produzione di energie rinnovabili. Così, dietro il miraggio di un cospicuo, quanto effimero, guadagno, gli imprenditori sono invitati ad abbandonare la produzione di cibo in nome di quella energetica, installando sui propri terreni impianti fotovoltaici a terra”.

Un problema, perciò, che esiste e deve essere assolutamente affrontato. prima che diventi incontrollabile e deleterio per tutti i molisani.