Un presunto giro di prostituzione tra i vicoli del centro storico di Isernia ha fatto scattare l’allarme da parte dei residenti che denunciano il degrado e chiedono maggiori ed imminenti controlli.
Ragazze, per lo più cinesi e colombiane, sarebbero contattabili tramite annunci online e addirittura tramite Whatsapp, con appuntamenti a poche decine di euro, anche fino a tarda notte.
Le strade strette e le finestre a vista rendono tutto visibile a chi vive in quella zona: il viavai di uomini, il suono dei citofoni a qualsiasi ora e le voci concitate nei condomini hanno trasformato la tranquillità notturna in un continuo disagio.
Bottiglie vuote, mozziconi di sigaretta e persino profilattici sui tetti dei palazzi completano il quadro di degrado al mattino.
Da settimane, ormai, chi abita nel borgo vecchio ha deciso di far sentire la propria voce, sporgendo denuncia in Questura, chiedendo di rafforzare i controlli e verificare l’esistenza del presunto giro di prostituzione. Il caso richiama alla memoria la tragica vicenda di Marinalva Costa, donna uccisa nel 2008 da un cliente proprio nel capoluogo pentro.
L’assessore alla protezione civile al Comune di Isernia, Vittorio Monaco è intervenuto sulla questione sottolineando che il tema sicurezza è attenzionato dall’amministrazione che è al lavoro per l’implementazione del sistema di videosorveglianza. Alle 47 telecamere già attive nel centro urbano, ne saranno aggiunte ulteriori 22 in periferia e 20 nel centro storico. Il tutto, dovrebbe essere operativo entro la fine del 2025.
In aggiunta, da novembre saranno avviate anche attività di prevenzione e sensibilizzazione nelle scuole contro l’abuso di droghe ed alcol. Per i residenti, però, il tema va ben oltre la prevenzione: più controllo e una città maggiormente vivibile, soprattutto nelle ore notturne in un centro storico che ormai da tempo è al centro del dibattito sulla sicurezza e sul decoro urbano.
