La Squadra Mobile vicina ad una svolta nell’accoltellamento del “Grattacielo” a Campobasso

È un’indagine complessa quella che sta impegnando da giorni la Squadra Mobile di Campobasso, dopo l’accoltellamento di un ragazzo di 17 anni avvenuto all’interno di un appartamento al nono piano del “Grattacielo” di Corso Bucci a Campobasso. Il giovane, raggiunto da più fendenti, è ancora ricoverato al Cardarelli, dove nei giorni scorsi è stato ascoltato dagli investigatori. Il suo racconto, tuttavia, presenta diverse lacune e contraddizioni che non facilitano il lavoro degli inquirenti.

Gli agenti stanno ricostruendo passo dopo passo la dinamica di una notte violenta e ancora piena di ombre. Sul tavolo degli investigatori ci sono due telefoni cellulari e una somma di denaro trovati poche ore dopo l’aggressione in via Montegrappa. I dispositivi, sequestrati e già sottoposti ad analisi, potrebbero contenere le chiavi per identificare chi ha colpito e, soprattutto, comprendere il movente.

Da alcune indiscrezioni emerge che la Polizia starebbe seguendo una pista precisa, che conduce a un gruppo di giovani già noti alle forze dell’ordine, gravitanti in ambienti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e ad altri episodi di microcriminalità cittadina. Gli inquirenti, però, mantengono il massimo riserbo: nessuno conferma, nessuno smentisce, ma il lavoro di incrocio tra testimonianze e tracciati telefonici è in pieno svolgimento.

Le audizioni in Questura si susseguono: diverse persone sono state convocate mentre gli agenti proseguono con la visione delle immagini di videosorveglianza. O almeno, di quelle poche disponibili. Tra Corso Bucci e via Montegrappa, infatti, le 14 telecamere comunali risultano fuori uso. Un vuoto che rischia di compromettere la ricostruzione di minuti fondamentali e che, ancora una volta, mette in luce le falle del sistema di sicurezza urbana.

Il tema è arrivato oggi sul tavolo della sindaca Marialuisa Forte, che ha incontrato il questore Domenico Farinacci per fare il punto sulla situazione. L’obiettivo è riattivare al più presto il sistema di controllo elettronico, indispensabile in una città che negli ultimi mesi ha registrato un crescendo di episodi preoccupanti.

Intanto, le indagini proseguono senza sosta. Gli uomini della Mobile, forti di una pista considerata “concreta”, stanno cercando le conferme decisive per dare un nome e un volto all’aggressore. Una verità che, secondo chi indaga, potrebbe non essere lontana.

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