Le Ecomafie colpiscono il Molise senza sparare

Nel territorio molisano da alcuni anni la malavita casertana e foggiana si sta impadronendo di alcuni ambiti delle imprese e della società civile. Un sistema illegale e profondo che è anche politico, con la complicità del mondo imprenditoriale e della pubblica amministrazione.

A sostenerlo l’ex Procuratore antimafia Franco Roberti che oggi riveste l’incarico di parlamentare europeo. I crimini ambientali, quelli chiamati comunemente Ecomafie, uccidono molto di più dei crimini ordinari poiché si infiltrano nella realtà in modo silenzioso e subdolo, senza sparare, come negli sversamenti illegali di materiali pericolosi e altamente inquinanti nelle discariche o come accaduto nel passato nel depuratore al Consorzio Industriale di Termoli in cambio di mazzette.

Casi del genere sono avvenuti, probabilmente, diversi anni fa con numerosi fusti pericolosi in una abitazione nel paese di Castelmauro e rifiuti radioattivi ritrovati nelle campagne di Capoiaccio, tra Cercemaggiore e Riccia e nella piana di Venafro. Casi per i quali la giustizia ordinaria non è riuscita ancora a mettere la parola fine.