Una operazione investigativa compiuta su vasta scala, finalizzata alla repressione dei reati di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio.
Si tratta di una delle operazioni più importanti che si siano mai verificate in Molise e i dettagli sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nell’Aula Magna della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, alla presenza tra gli altri del Procuratore Nicola D’Angelo, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Emanuele Gaeta e del Questore Mario Caggegi.
Rilevanti i numeri dell’indagine, denominata “Lungomare”: 22 misure cautelari personali, 17 arresti, di cui 13 misure restrittive in carcere, 51 perquisizioni eseguite nella notte e che hanno riguardato in particolare il territorio di San Severo. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia.
22 i soggetti, tutti di nazionalità italiana e in prevalenza pugliesi, ritenuti responsabili del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, della fattispecie eroina, cocaina e hashish. Le indagini sono durate 5 mesi e si sono avvalse dell’ausilio e della collaborazione di tutte le forze di polizia. Decine le testimonianze di assuntori che hanno permesso di scoprire più di 1400 episodi di cessione di droghe.
L’inchiesta ha permesso di far venire a galla un complesso sistema di spaccio che si è insediato nel territorio molisano, tramite l’utilizzo di appartamenti dislocati prevalentemente in Basso Molise, tra Campomarino, Termoli e Larino, e che interessa ormai anche il capoluogo. A rendere ancor più arduo il lavoro degli investigatori il fatto che nel corso dei colloqui telefonici tra i soggetti coinvolti, le sostanze venivano definite con nomi di persona con l’intento, fortunatamente scongiurato, di sfuggire alle intercettazioni telefoniche e ambientali.
Davide Vitiello