Pianificazione industriale e investimenti adeguati per il rilancio della Stellantis

La crisi Stellantis e le prospettive di rilancio del settore automobilistico italiano sono stati i temi dell’incontro tra esponenti politici, lavoratori e sindacalisti che si è tenuto a Termoli, e promosso dalla Federazione PD.
Un incontro dove sono state analizzate le cause determinanti la crisi del comparto che sta interessando in particolare il gruppo Stellantis, con inevitabili conseguenze sulle attività nello stabilimento di Termoli, che vede oltre 1800 dipendenti a rischio.
Una crisi determinata dall’assenza di una programmazione industriale in grado di sfruttare in modo adeguato gli investimenti, ma anche influenzata dal contesto internazionale, tra i dazi imposti dagli Stati Uniti e le recenti normative sulla transizione ecologica dei veicoli redatte dall’Unione Europea, che però si scontrano con un mercato dove i veicoli elettrici non sono tra quelli più richiesti dai consumatori, e che vedono la stessa casa automobilistica più interessata al mercato statunitense che a quello del vecchio continente.
Durante il confronto, al quale ha partecipato il senatore e tesoriere nazionale del Partito Democratico, Michele Fina, è emerso che occorrono maggiori investimenti da parte dello Stato a sostegno dell’innovazione dell’industria automobilistica, per restare al passo con l’Europa e con il mercato. Un’altra questione urgente è rappresentata dall’elevato costo dell’energia in Italia, che ostacola le aziende nell’investire in innovazione e digitalizzazione.
Per quanto riguarda invece gli aspetti occupazionali, i sindacati del comparto metalmeccanico continuano a chiedere più garanzie a tutela dei posti di lavoro, soprattutto perché in molte aree del centro sud la presenza di stabilimenti industriali importanti rappresenta una irrinunciabile fonte di sviluppo e di economia per il territorio, in assenza di molte altre alternative.

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