Prove di nuova concordia ed armonia tra i Commissari della Sanità e la Direzione del Gemelli Molise

Prova di una nuova armonia tra la struttura commissariale della Sanità molisana e del Gemelli Molise, dopo le violente accuse reciproche, le minacce di rappresaglie e di denunce, i rischi di operare sui livelli occupazionali e le chiusure di reparti e tanto altro ancora di negativo.

Una vicenda che ha una importante vittima, ricadendo tutta la negatività sul corpo complessivo dei pazienti.

La prova di concordia, attuata con la mediazione della Prefettura di Campobasso, ha portato almeno al confronto diretto tra le parti, un confronto finora attuato attraverso conferenze stampa differite e comunicati stampa al vetriolo.

Almeno si sono parlati, da una parte il Commissario Donato Toma, dall’altra il presidente del Gemelli Stefano Petracca.

Sperando in un percorso nuovo, condiviso e positivo, l’evento è stato cementato da un caffè in compagnia, un gesto che abbiamo interpretato di distensione.

Intanto c’è stato il pagamento degli stipendi per i dipendenti e la rassicurazione che non si procederà, almeno fino ad aprile, ad alcuna apertura dei percorsi di licenziamento ed è già un fatto positivo.

Poi c’è stata la dichiarazione, da parte del Presidente Petracca, di destinare altrove la strumentazione della Radioterapia, naturalmente nella circostanza che il rimborso economico possa restare quello contrattato.

Una ulteriore notizia sarebbe, però, quella dell’eventualità di un esubero di un terzo dei dipendenti, derivante dai limiti imposti dal Decreto sull’extrabudget.

Nella riunione congiunta il problema maggiore è stata la battaglia sulle famigerate schermature della Radioterapia, che ha, nei giorni scorsi, degenerato in violente accuse.

Per questa ragione il Commissario Toma ha prospettato un incontro, il 14 aprile, con i tecnici romani per tentare una qualche soluzione, ammorbidendo le posizioni e cercando di derimere la faccenda.

La direzione del Gemelli ha sottolineato il fatto di essere in attesa del pagamento di prestazioni già effettuate e ancora non pagate, praticamente 21 milioni di euro.

Intanto le parti hanno fissato un nuovo incontro, per fare il punto della situazione.

Il giorno è il 9 marzo, giovedì prossimo.