Ricoveri e contagi in aumento, subito soluzioni possibili

 

Decine di contagi da Coronavirus ogni giorno. Ricoveri costanti con trasferimenti pure fuori regione. Aumento di posti letto al Gemelli Molise e ospedale da campo in allestimento a Termoli per ospitare alcuni pazienti del san Timoteo. La situazione, in Regione, si fa sempre più difficile, soprattutto dopo la scomparsa di giovani vite, portate via dal Covid. Da più fronti dito puntato contro una assistenza sanitaria non efficiente mentre si sollecita la riapertura del Vietri di Larino.

Il Comitato Pro Cardarelli, invece, “esprime profonda preoccupazione riguardo alla gestione della pandemia e si focalizza sulla fondamentale riduzione dei contagi attraverso un controllo rigoroso del rispetto delle regole comportamentali e di distanziamento dei cittadini ed il potenziamento delle attività di esecuzione dei tamponi. Poi la gestione clinica che deve prevedere sicuramente il potenziamento degli odierni posti letto di terapia semi-intensiva ed intensiva ma anche e soprattutto il rafforzamento della medicina del territorio con l’incremento delle USCA  a supporto di malati a domicilio e  la creazione di COVID  hotels, oltre il rafforzamento della campagna vaccinale. L’utilizzo di posti letto delle strutture private, che va peraltro attentamente monitorato sotto il profilo dei costi, può far fronte alla particolare emergenza del momento, ma è, comunque, da considerarsi temporaneo in attesa della realizzazione di altre soluzioni in spazi pubblici. Servono quindi decisioni tempestive, coerenti ed improntate esclusivamente alla tutela della salute dei cittadini molisani”.

Su tutto è intervenuto anche il vescovo della diocesi di Termoli-Larino, monsignor Gianfranco De Luca che invita i parroci e i fedeli ad aderire con responsabilità alle decisioni specifiche che, nei singoli comuni, vengono assunte e deliberate. Lo stesso manifesta vicinanza alle famiglie colpite in modo diretto e drammatico dal Covid e a quanti vivono una situazione di precarietà e forte disagio sociale ed economico. Un pensiero agli adolescenti che vivono restrizioni non sempre adeguatamente motivate dagli adulti, risultando i più spaesati nella collettività.

“La situazione di oggi – ha aggiunto monsignor De Luca – è frutto di un non ascolto del popolo ed è il risultato di contrapposizioni di vedute personali e conflitti di competenza – spero non di interessi inconfessati – che, di fatto, hanno impedito una visione previdente e una conseguente azione di adeguata preparazione all’emergenza nella quale viviamo. Ben vengano tutte le soluzioni possibili e immediate, che riconsegnino certezze e serenità ai cittadini”.

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