Tumori femminili: fondamentale la diagnosi precoce

I tumori femminili ogni anno in Italia colpiscono 70.000 donne. Tra queste, circa 53.000 quelle che si ammalano di cancro al seno, quello più diffuso. 11.400 i nuovi casi di tumore all’utero e 5.300 quelli che riguardano le ovaie. Fondamentale la prevenzione e la diagnosi in fase precoce, cioè l’individuazione del tumore nella fase iniziale, quando ancora non si è diffuso intaccando altri organi tramite metastasi. Nei primi stadi gli interventi chirurgici possono essere più circoscritti e le terapie farmacologiche meno pesanti, con una conseguente migliore qualità della vita del paziente.

 

“Grazie ai continui progressi della medicina e agli screening per la diagnosi precoce – commenta Celeste Condorelli, Amministratrice Delegata del Gemelli Molise – oggi si muore meno che in passato a causa di un tumore del seno, tanto che la mortalità fa segnare un calo annuale del 2,2 per cento, nonostante il continuo aumento dell’incidenza, circa 0,9 per cento ogni anno”.

“Negli ultimi anni sono stati compiuti passi da gigante per la terapia di queste malattie – dichiara Francesco Cosentino, Direttore Dipartimento di Oncologia e UOC Ginecologia Oncologica Gemelli Molise – Purtroppo, molte donne, per timore del coronavirus hanno rinunciato a sottoporsi agli esami diagnostici. Dal maggio 2019 al maggio 2020 in Italia, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms),  sono ‘sfuggiti’ ai test di screening circa 1700 casi potenziali di carcinoma della cervice e quasi 1000 casi di carcinoma dell’endometrio.”

 

 

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