Strade e trasporti da Terzo Mondo in Molise. Con l’inverno alle porte la situazione rischia di peggiorare

Con l’arrivo dell’autunno e con il freddo che incombe per numerosi cittadini e pendolari che quotidianamente devono attraversare il territorio regionale, i rischi legati alle condizioni della arterie stradali e alla mancata manutenzione dei viadotti, aumentano notevolmente.

Due esempi su tutti danno l’idea della situazione disastrosa in cui si trova la regione. Dallo scorso 18 Settembre il viadotto Longo che attraversa il torrente Sente e che collega i comuni dell’alto Molise con quelli dell’alto vastese, è stato chiuso a tempo indeterminato dalla Provincia per l’accertata condizione di pericolosità della struttura, peraltro già annunciata e documentata in passato.

Ebbene l’unica alternativa al viadotto è rappresentata dalla ex statale Istonia, una strada mulattiera (così è stata definita dai residenti dell’area),  che in caso di pioggia diventa impercorribile ed estremamente pericolosa.

Ci si sposta in Basso Molise ma lo scenario è sempre lo stesso. Dal 16 Agosto scorso, dopo gli eventi sismici che hanno interessato il territorio, è stata disposta la chiusura al transito per autobus e mezzi con peso superiore alle 7,5 tonnellate, del cavalcavia sulla fondovalle Biferno, all’altezza del bivio per Palata e Larino.

A causa di tale provvedimento, da settimane i pendolari che devono dirigersi a Termoli o a Campobasso, già peraltro impossibilitati a poter utilizzare la tratta ferroviaria perché chiusa da anni, sono costretti ad attendere gli autobus lungo la fondovalle dove non è presente nemmeno una pensilina, esposti alle intemperie e soprattutto ai veicoli e camion che attraversano la strada a velocità sostenuta, nel tratto che si trova in prossimità dei viadotti del Liscione dove sono rpesenti limiti di velocità che in pochi rispettano.

Non è dato sapere quando la Provincia di Campobasso, sotto la cui competenza ricade il cavalcavia sulla fondovalle Biferno, potrà mettere in sicurezza la struttura. Una cosa è certa: le conseguenze in termini di disagi e rischi ricadono come sempre sui cittadini.

Davide Vitiello

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