47 anni fa l’omicidio di Aldo Moro e dell’agente Giulio Rivera

“Il 9 maggio 1978 l’Italia visse uno dei momenti più bui della sua storia repubblicana.” Con queste parole il Presidente di Giunta Francesco Roberti comincia il suo messaggio inviato in occasione dei 47 anni dal ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse.
Un ricordo ancora vivo in Italia e in particolare in Molise, dato che uno degli uomini della suo scorta, Giulio Rivera, era originario di Guglionesi: anche lui, come tutti i colleghi che stavano proteggendo lo statista, fu ucciso durante il rapimento.
Aldo Moro fu tra i fondatori della Democrazia Cristiana, partito di cui divenne Segretario nel 1959, e poi Presidente nel ’76, e ricoprì più volte sia la carica di Ministro che di Presidente del Consiglio.
Fu rapito il 15 marzo del 78 in via Fani, a Roma, dalle Brigate Rosse. La motivazione, il suo  promotore, insieme all’esponente del partito comunista Enrico Berlinguer, del compromesso storico, che avrebbe dovuto favorire la cooperazione tra le forze politiche comuniste e quelle democristiane. Dopo 55 giorni di prigionia, l’esponente politico fu assassinato. Il suo corpo fu fatto ritrovare nel portabagagli di un’auto dagli stessi terroristi autori del sequestro e dell’omicidio degli uomini della scorta.
“A 47 anni di distanza il nome di Aldo Moro resta simbolo di una politica alta fondata sull’ascolto sul dialogo e sulla responsabilità”, prosegue il presidente Roberti nella nota – Statista di rara intelligenza e sensibilità, fu capace di immaginare un’Italia coesa.”