Per anni si era reso responsabile di atti persecutori contro la ex moglie, il 50 enne di Campobasso che ora si trova agli arresti domiciliari, dopo che il giudice ha ritenuto insufficiente la sola misura del braccialetto elettronico, disponendo quindi l’arresto.
Pedinamenti, continue telefonate, insulti e scenate, anche in pubblico, su questioni riguardanti la vita privata e infine violenze fisiche che hanno determinato lesioni personali sulla vittima: sono queste le azioni compiute ripetutamente dall’uomo, motivate da una gelosia incontrollabile. Reazioni che erano aggravate anche dal costante abuso di sostanze alcoliche. Una condotta persecutoria che non si era fermata nemmeno dopo l’emissione del divieto di avvicinamento disposto dal giudice, costringendo la ex moglie a rivolgersi nuovamente alla Polizia.
L’attività d’indagine condotta dalle forze dell’ordine, unitamente al supporto fornito dalla rete di associazioni come centri antiviolenza e sportelli di ascolto, sono volte a contrastare un fenomeno sociale sempre più diffuso e preoccupante, con interventi tempestivi a difesa dell’incolumità delle persone offese. Dall’inizio dell’anno infatti le forze di polizia di Campobasso hanno già affrontato circa 40 casi di codice rosso, ovvero quelli dove sono richieste misure di protezione delle vittime, come il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico.