Nello stabilimento Stellantis di Termoli sta per chiudere definitivamente il reparto montaggio del motore Fire, uno dei simboli storici della produzione automobilistica italiana. La fine è attesa per questo mese di maggio, e con essa si chiude un capitolo importante per centinaia di dipendenti e per l’intero territorio.
Lo hanno confermato i sindacati durante il consiglio di fabbrica: il motore Fire, prodotto per oltre trent’anni, va in pensione. Un’intera generazione di operai ha lavorato su quella linea. Oggi sono 450 gli addetti che, con la chiusura del reparto, si trovano senza prospettive chiare di ricollocazione.
Intanto anche le altre produzioni nello stabilimento non offrono garanzie.
Il tanto annunciato progetto della Gigafactory, che avrebbe dovuto avviare la produzione di batterie dal 2026, è fermo da mesi, senza aggiornamenti né certezze. E il nuovo cambio che dovrebbe essere avviato tra la fine del prossimo anno ed inizio 2027, coprirà solo una parte degli esuberi: 300 posti contro i 450 del Fire.
I sindacati chiedono risposte d interventi, ma dalle istituzioni arriva solo silenzio. E così Termoli rischia di diventare il simbolo di un’Italia che smantella pezzo dopo pezzo la propria industria, senza un piano per il futuro.
Il motore Fire si ferma. E con lui si ferma anche la fiducia di chi, per anni, ha creduto nella fabbrica come motore di sviluppo e lavoro.