I contratti di servizio al centro della riunione tra sindacati e verici Sati

Non ha portato ai risultati sperati l’incontro tra il Presidente dell’azienda di trasporto pubblico della SATI Vincenzo Peca, e i sindacalisti delle sigle CISAL, CGIL e UGL, rispettivamente Emilio Santangelo, Aurelio Di Eugenio e Nicolino Libertone.
Al centro della discussione, la decisione, da parte della ditta Sati, di incaricare gli autisti ad effettuare personalmente il rifornimento di carburante degli autobus. “Una mansione – sottolineano i sindacalisti – che da oltre 20 anni, è stata svolta dal personale appositamente incaricato, come previsto dagli accordi sottoscritti tra i sindacati e la precedente società affidataria del servizio.”
Una scelta che invece secondo i vertici dell’azienda sarebbe legittimata da un altro accordo territoriale del 1989.
Per i sindacalisti la decisione così motivata sarebbe invece determinata da altre ragioni, come hanno spiegato in una nota: “alla luce della recente sentenza del Consiglio di Stato che ne decreta l’imminente uscita dalla gestione del servizio urbano – hanno dichiarato – l’azienda starebbe tentando in ogni modo di ridurre i costi, ignorando accordi e diritti acquisiti.” Il riferimento è alla controversia che ha visto l’azienda vincitrice del bando pubblico senza avere i requisiti necessari alla gestione del servizio autobus cittadino.
Intanto in difesa degli autisti, i sindacalisti hanno chiesto in sede di riunione il rispetto del contratto di servizio, che stabilisce il mantenimento dei contratti integrativi del personale trasferito dalle imprese cessanti” (in questo caso dalla Seac alla Sati) con l’applicazione di una penale nei confronti dei gestori che non rispettano tale la normativa.
“L’auspicio – hanno concluso – è che il Comune e la nuova azienda che subentrerà, siano in grado di garantire condizioni di lavoro dignitose e relazioni sindacali fondate sul rispetto e sulla correttezza.”