I due fronti aperti sulla sanità regionale continuano ad animare il dibattito politico; sul tavolo il Decreto Balduzzi e le linee romane che vorrebbero secondo regole e canoni prefissati la chiusura di reparti a Isernia e Termoli.
E’ stato l’esponente di Palazzo D’Aimmo nelle file della minoranza con Costruire Democrazia Massimo Romano a rispondere alle dichiarazioni del presidente della Giunta Francesco Roberti che in seguito alle notizie circolate e apparse a mezzo stampa aveva replicato sottolineando il lavoro portato avanti per il superamento della Norma aumentando anche il numero di parti e creando quindi mobilità attiva con poi richiamo alla centralità della ‘Filiera istituzionale’, prova provata: lo stanziamento di fondi da parte di Roma nell’ultima Finanziaria.
Su tutto poi l’istituzione di una commissione, in seno alla Conferenza della Regioni e delle Province Autonome, che avrebbe lo scopo di modificare il Decreto Ministeriale 70 del 2015. Una posizione diametralmente opposta quella di Massimo Romano secondo il quale il Governo Meloni non avrebbe la minima intenzione di procedere in questa direzione, tesi supportata secondo l’inquilino di Palazzo d’Aimmo dalla bocciatura dell’ emendamento alla legge di stabilità 2025 che ne aveva previsto il superamento.
Tra i due arrivano a seguire le dichiarazioni dell’assessore Michele Iorio che così rimarca che nessun servizio o reparto verrà ridimensionato. Affermazioni che richiamano anche la filiera istituzionale e sottolineano come il famigerato Balduzzi, di fatto, sarebbe in via di superamento con la conseguente fuoriuscita dal commissariamento». “Già altre regioni – così Iorio – lo hanno tranquillamente ignorato e così sarà anche per il Molise.