Occorre rafforzare decisamente le risorse dedicate ai ristori che verranno riconosciuti ad imprese e partite IVA a fronte delle perdite di fatturato medio mensile registrate nel 2020 rispetto al 2019.
Queste le parole con le quali esordisce in una nota la Confcommercio Molise, che entra decisamente in merito sottolineando come “il provvedimento assunto dal Consiglio dei Ministri stanzia infatti per tali interventi circa 11 miliardi sui 32 complessivi mobilitati dal decreto. Ma la platea degli interessati è nell’ordine dei 3 milioni di soggetti e le imprese si trovano a fronteggiare l’impatto di una picchiata della spesa per consumi, nel 2020, prossima ai 130 miliardi di euro. Servono, dunque, ristori più adeguati in termini di risorse, più inclusivi in termini di parametri d’accesso, più tempestivi in termini di meccanismi operativi”.
Da questo concetto deriva il commento della Direttrice della Confcommercio Molise, Irene Tartaglia, che scrive che “A conti fatti il Decreto Sostegni conferma la mancanza di risorse economiche necessarie per poter indennizzare completamente gli imprenditori per la perdita economica che hanno subito e che purtroppo continuano a subire a causa della pandemia”.
Afferma ancora che le uniche soluzioni sono quelle che dovrebbero portare alla riapertura immediata delle attività economiche che hanno dimostrato che si può continuare a lavorare in sicurezza, a fronte anche di una decisiva accelerazione della campagna vaccinale sull’intero territorio nazionale.
Per Confcommercio Molise, inoltre, restano urgentissimi gli interventi in materia di moratorie creditizie e di sostegno della liquidità delle imprese. Bene le proroghe della Cassa COVID (ferma restando la necessità di assicurare la copertura anche per tutti i periodi antecedenti al 1 aprile) e delle deroghe per i contratti a termine sino alla fine dell’anno, nonché l’ulteriore finanziamento del fondo per il parziale esonero contributivo di lavoratori autonomi e professionisti istituito in Legge di Bilancio. Infine le cartelle esattoriali: cancellazione di quelle dal 2000 al 2010 fino a 5000 euro per i soggetti con reddito 2019 fino a 30000 euro. “Si resta – conclude Confcommercio Molise – in attesa della riforma della riscossione”