Le precedenti Elezioni Amministrative nei 18 Comuni del Molise dove ieri si è votato, avevano portato alle urne poco più del 50% degli elettori, ieri il dato è stato del 45%.
Un calo di 5 punti di percentuale, relativo alle consultazioni precedenti che già registravano una certa disaffezione.
Succede per tante ragioni, una delle quali è rappresentata dal calo demografico, iniziato da anni e che oggi mostra le sue pessime risultanze e poi da quella che viene chiamata “la fuga dei giovani” e che riguarda un esodo massiccio di ragazze e ragazzi, ma non solo, alla ricerca di un lavoro che nella nostra terra latita oppure è precario o ancora fatto di evidente sfruttamento e che è mitigato soltanto dalle misure dello Stato, che, essendo assistenziali, non risolvono affatto il problema, ma in qualche modo perfino lo peggiorano.
Parlando di elezioni, diamo per scontato le risultanze del Referendum, che hanno mostrato la distanza dei cittadini dalla politica centrale, che produce momenti di auto assoluzione, che è lontana dai bisogni e che ha proposto quesiti referendari complessi, senza mai spiegarli davvero.
Siamo però perplessi per il calo degli elettori nelle consultazioni amministrative, quelle in cui avrebbero dovuto scegliere i Sindaci ed i Consiglieri dei loro Comuni e che hanno deciso di non scegliere, di non tornare, di allontanarsi dalla funzione alla base della democrazia.
Alcuni esempi: a Busso 10 punti in meno, idem a Castellino del Biferno, a Chiauci e Civitanova del Sannio, 11 in meno a Duronia, 7 a Limosano, 5 a Toro e a Sant’Elena Sannita.,
Negli altri Comuni la differenza è più piccola ed in alcuni è di poco aumentata, ma questo è dipeso più dalle lotte politiche interne tra le varie fazioni, che da una vera e propria scelta a difesa della Democrazia.
Un segnale che non promette bene, anche in vista delle Elezioni regionale del prossimo anno.