Inquinamento dell’aria e rischio di Parkinson: uno studio rivela il ruolo chiave delle particelle PM10

L’inquinamento atmosferico è uno dei più rilevanti problemi di salute pubblica a livello mondiale. In Molise investe da diversi anni soprattutto l’area della Piana di Venafro. Su questa tematica l’Istituto Neuromed di Pozzilli, la Sapienza di Roma e altre istituzioni hanno individuato un nuovo legame tra i livelli di PM10 nell’aria e l’aumento del rischio di sviluppare il Parkinson. La ricerca scientifica apre nuove prospettive sulla prevenzione di malattie neurodegenerative.

I dati dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale sono stati incrociati con la comparsa di casi della patologia. Un incremento dei livelli di Polveri Sottili nell’aria si associa, con certezza, a un notevole aumento del rischio di sviluppare il Parkinson. La grave malattia è una delle principali cause di disabilità nella popolazione anziana che va a danneggiare progressivamente il sistema nervoso centrale. Comprendere i fattori ambientali che possono contribuire al suo sviluppo è fondamentale per strategie di prevenzione.

Lo studio universitario aggiunge un tassello al quadro dei danni che l’esposizione a polveri inquinanti può provocare in una popolazione fragile come gli anziani, evidenziando l’urgenza di politiche ambientali mirate a ridurre le emissioni di particolato fine, a tutela della salute respiratoria, cardiovascolare e di quella del sistema nervoso.