Timori e proteste per il Progetto ‘Pizzone II’: le precisazioni di Enel Green Power

Ettari di verde a rischio, svilimento delle montagne delle Mainarde, deposito di tonnellate di detriti ed anni di lavoro nel parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise che così verrebbe stravolto. Ieri il grido d’allarme lanciato dalla Stazione Ornitologica Abruzzese e Naturalistica e dal Forum H2O, oggi l’intervento di Enel Green Power, titolare del progetto per la realizzazione di un nuovo impianto di pompaggio denominato ‘Pizzone II’ nell’ambito delle attività di valorizzazione dei bacini idroelettrici e in particolare nel contesto promosso dal D.Lgs 210/2021 al fine di incrementare la capacità di accumulo energetico del sistema elettronico nazionale necessaria al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione .

La stessa società ha precisato “di aver presentato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Istanza di valutazione d’impatto Ambientale come da normativa vigente e con l’obiettivo di accertare la compatibilità ambientale del progetto. A seguito di eventuale esito positivo presso gli enti competenti prevista una ulteriore istanza di Autorizzazione Unica per avere l’ok alla costruzione e all’esercizio dell’impianto. Entrambi i procedimenti vedranno il massimo coinvolgimento di tutti gli enti territoriali interessati con la possibilità – ha aggiunto Enel Green Power –di discutere e concordare le iniziative per la mitigazione di eventuali impatti delle opere, ricercando altresì soluzioni condivise per conciliare le attività turistico sportive, attualmente presenti nei bacini, con le esigenze produttive”

L’iniziativa sarebbe stata preliminarmente illustrata ai comuni competenti sugli invasi e la società intenderebbe continuare a dialogare con le parti interessate in tutte le fasi autorizzative successive.

Tuttavia il progetto desta grande preoccupazione. Associazione e cittadini pronti alla protesta