Udienza pubblica della Corte dei Conti per il giudizio di parificazione del Rendiconto della Regione Molise

L’udienza si è svolta come di consueto nella ritualità degli interventi, partendo dal Presidente della Sezione, la dottoressa Lucilla Valente, e dai relatori  dei documenti di accompagnamento, i dottori Domenico Cerqua e Ruben D’Addio, per passare alla requisitoria orale del Pubblico Ministero, rappresentato dal Procuratore regionale della Corte dei Conti per il Molise, il dottor Salvatore Nicolella, ed infine al Presidente Donato Toma.

Tanti e tutti di grandissima importanza i temi trattati nell’analisi completa delle documentazioni relative al Rendiconto generale, approvato dalla Giunta regionale del Molise.

Tra le tematiche toccate, che necessitano tutte di attente riflessioni, oggi parliamo dei percorsi relativi alla Sanità, una materia che è sicuramente centrale, riguardando essa la maggiore consistenza tra le parti del Bilancio della Regione.

Il Procurare rileva in un lungo capitolo della sua requisitoria, enunciato come “La spesa sanitaria” le finalità della Corte “a verificare la qualità delle prestazioni sanitarie e a raggiungere il riequilibrio dei conti dei servizi sanitari regionali, con sottoposizione al costante monitoraggio da parte del Tavolo di verifica degli adempimenti e del Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza”.

A tal riguardo e dopo l’enunciazione dei percorsi di attività, il dottor Nicolella ha  sottolineato i meccanismi di criticità rilevati, affermando letteralmente come  “gli organi di verifica hanno più volte richiamato l’attenzione della Struttura commissariale sulla circostanza che il Servizio sanitario della Regione Molise continua a produrre rilevanti deficit di gestione e a presentare una situazione sanitaria compromessa dal grave disordine contabile, che rende il bilancio pubblico di fatto inattendibile”.

Ha usato concetti molto chiari, ma decisamente negativi, parlando di “grave disordine contabile”, di una generale “inattendibilità storica degli accertamenti e del processo di rilevazione delle entrate, nonché degli impegni e del processo di rilevazione delle spese”,  ma anche di “inadeguatezza nella gestione dei fenomeni contabili”, dove tutto rende “incerta la capacità dell’Ente di rendicontare efficacemente le proprie entrate per cassa e competenza e di effettuare puntuali e precisi trasferimenti al Servizio Sanitario Regionale”.

Una conclusione assai amara e negativa, perché “resta confermato che la Regione Molise continua a registrare rilevanti disavanzi di gestione annuali, nonostante i cospicui aiuti finanziari riconosciuti con l’Accordo Stato-Regioni del 3 agosto 2016”.

 

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