Audizione a Roma della delegazione agnonese per la candidatura a Capitale della Cultura

Il Palazzo del Collegio Romano ospita il Ministero della Cultura. Qui oggi si sono tenuti i lavori della prima giornata delle audizioni per stabilire la Capitale della Cultura italiana nel 2026.

Cinque i progetti illustrati dalle delegazioni di Agnone, Alba, Gaeta, l’Aquila e Latina, cinque quelle che affronteranno la Commissione specifica nella giornata di domani, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso e l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese.

Ad aprire i lavori è stato Daniele Saia, il Sindaco di Agnone, che ha sottolineato le ragioni della candidatura, prospettando la comunione d’intenti degli altri Comuni di prossimità, ma anche la vicinanza della Regione Molise, che ha accolto senza alcuna remora l’intero percorso, nella convinzione di far tutto al meglio, valorizzando l’intero territorio regionale ed i suoi abitanti.

Il Sindaco ha lanciato un video, che raccoglie le direzioni del viaggio, della proposta che è stata chiamata “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al Centro”, riferendosi al fuoco delle ‘ndocce, alla tradizione ed alla cultura, ma anche alle genuinità di un territorio non contaminato dai mali della modernità, un pezzo d’Italia dai percorsi sostenibili, dalla bellezza dei luoghi e dalla ricchezza dell’accoglienza.

Subito dopo si sono espressi alcuni componenti della delegazione, persone che hanno e stanno lavorando per il miglior risultato e che hanno prospettato il progetto nei suoi particolari. La delegazione di Agnone non ha dimenticato la musica, nell’audizione di questa mattina per illustrare il dossier proposto per diventare la Capitale italiana della Cultura nel 2026.

Lo ha fatto con la tipica zampogna molisana, suonata magistralmente dal musicista Giuseppe “Spedino” Moffa, musica che ha chiuso gli interventi dei componenti la delegazione e che ha preceduto le domande dei membri della Commissione ministeriale, coloro in concreto che dovranno scegliere e proclamare il 29 marzo la città individuata, quella che sarà al centro dei percorsi culturali del 2026.