Cittadinanzattiva: Nessun dubbio sulla desertificazione sanitaria in Molise

Sono migliaia i medici che mancano nei territori italiani, un numero sproporzionato che crea fortissimi disequilibri tra cittadini che avrebbero bisogno di presenze maggiori per tutelare la loro salute e strutture che dovrebbero garantire la regola costituzionale e che invece non possono, proprio perché mancano le figure professionali adeguate.

Sono numerose le Regioni e le Province, quasi tutte, che lamentano numeri scarsi di medici, soprattutto in certe specializzazioni, determinando un problema che chiama le istituzioni centrali e periferiche ad un lavoro di ricerca ed individuazione delle figure professionali da adibire ai presidi sanitari pubblici.

Questa desertificazione sanitaria si evince dal relativo report annuale di Cittadinanzattiva, che sancisce il disequilibrio come realtà sostanziale della maggior parte delle aree del Paese.

In Molise la situazione è quella che è, sappiamo tutti dei concorsi che vanno continuamente deserti, delle dismissioni dei reparti, delle sofferenze dei e nei luoghi di cura, dei debiti sanitari accumulati nel tempo, delle disfunzioni del sistema in Regione e delle gravi inadempienze sul piano dell’assistenza.

I numeri certificano il disequilibrio:

nel rapporto del 2020 tra Comune e Popolazione troviamo nei 136 Comuni che detengono un numero di abitanti pari a 294mila 294, nella zona del Centro uno che serve un numero di abitanti pari ad oltre 47 mila, in una cintura di 31 Comuni con popolazione di oltre 45 mila, mentre per le Aree interne 33 Comuni sono considerati intermedi ed hanno un numero di abitanti di oltre 48mila, 65 sono periferici con oltre 150 mila e solo 6 sono ultraperiferici con 2.667 abitanti.

Il tutto prevede un dato regionale di 247 medici di medicina generale, 36 pediatri di libera scelta, 41 cardiologi ospedalieri e 7 farmacisti ospedalieri.

Numeri esigui di professionisti per una popolazione non alta, ma bisognosa ugualmente di attenzione.

I rapporti tra medici, pediatri, ginecologi, cardiologi e farmacisti con la popolazione sono tutti assolutamente in disequilibrio , come lo sono anche le Case della Comunità, le Centrali Operative e gli Ospedali di Comunità, un disastro dal punto di vista della tutela complessiva della salute dei molisani.

Urge un intervento forte, immediato e soprattutto solutore.