Coordinamento “No Pizzone II” e la proroga illegittima all’Enel emanata dal Ministero dell’Ambiente

Torniamo sulla vicenda del progetto dell’Enel per l’ampliamento e dunque la realizzazione di una nuova Centrale idroelettrica nel territorio di Pizzone e lo facciamo commentando un ulteriore passo della lotta dei cittadini che hanno sentito il dovere civico di costituirsi in Coordinamento perché ci sia più rispetto per l’Ambiente e le persone.

Così oggi il Coordinamento denominato “NO PIZZONE II”, dopo aver dato mandato al proprio rappresentante legale, ha inteso comunicare l’avvenuta trasmissione al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di una concreta diffida, intimando l’annullamento d’ufficio del provvedimento di proroga della sospensione, che era stata concessa per permettere la presentazione delle soluzioni integrative al progetto.

La proroga, fino al31 agosto 2024, è stata considerata dai membri del Coordinamento assolutamente illegittima, rispetto alle norme previste che regolano quei progetti che ricadono nell’ambito del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

Da qui la diffida, ben circostanziata e puntuale nella narrazione dell’intero percorso e nella scansione delle scadenze temporali già concesse e non rispettate, presentata dall’avvocatessa Caterina Ciaccia per mandato del Coordinamento, che appunto “intima e diffida” il Ministero dell’Ambiente, in persona del Ministro pro tempore e della Direzione Generale delle Valutazioni Ambientali, in persona del Direttore Generale, architetto Gianluigi Nocco, all’annullamento d’ufficio del Provvedimento, datato 17 gennaio 2024, perché illegittimo, emanato in violazione di alcuni articoli del Testo Unico ambiente e viziato da un “eccesso di poter.

Il Coordinamento chiede anche l’archiviazione della procedura relativa all’Impianto di Generazione e Pompaggio di Pizzone II.