Gli agricoltori tornano in piazza e protestano contro il caro energia

Dopo la protesta del 24 febbraio davanti la Prefettura di Isernia gli imprenditori agricoli si sono spostati a Campobasso, presidiando anche qui la sede della Prefettura.

Lo scopo centrale della Manifestazione è quello di attivare una protesta, che fosse visibile e partecipata, contro quello che è diventato e continua a diventare un grosso problema, quello del caro energia e degli aumenti dei carburanti delle materie prime, necessari al lavoro nei campi.

Un costo sempre più incisivo e pesante, che oggi è diventato insostenibile e sta mettendo a dura prova quanti tentano di resistere sia agli effetti, ancora complessi, della pandemia e sia ai disastri che arrivano in seguito del conflitto bellico in Ucraina.

La situazione è tale che le aziende non riescono più a coprire i costi di esercizio delle proprie imprese a causa dei tanti aumenti, che incidono fortemente sui loro bilanci.

I TIR rischiano di rimanere sempre più in banchina, le industrie riducono le produzioni, i pescherecci non escono in mare ed i trattori si fermano, perché le aziende non possono sostenere i costi dei mezzi di produzione, a partire dai concimi.

Di fatto gli agricoltori sono obbligati a ridurre o tagliare del tutto i raccolti.

Intanto dal latte alla carne, dalla frutta alla verdura,  l’intera  produzione agricola è limitata dai prezzi bassi e dai costi sempre maggiori dovuti ai rincari.

E’ questa la ragione della protesta, un grido d dolore di una categoria in forte, fortissima sofferenza.

 

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