I Diritti degli animali nella Campagna di sensibilizzazione di “AnimaLiberAction”

Da qualche giorno, girando per Campobasso, è possibile osservare, ai margini di alcune strade assai trafficate,  dei grandi manifesti, di quelli che, spesso, pubblicizzano i prodotti di qualche importante Società e Industria, il modo spesso più semplice ed accattivante per catturare il futuro potenziale acquirente.

Questa volta il Manifesto, che ha per richiamo la frase “Sono tutti agnelli”, è stato affisso in tante altre città italiane, comunica un percorso diverso da tutti gli altri, perché sottolinea un concetto etico e significativo, che sposta il tutto nel campo dei diritti degli animali, di tutti, ma in questo caso di quelli che vengono sacrificati per la tavola dell’uomo, che vengono allevati, intensivamente in modi quasi sempre terribili, per essere macellati e destinati ai banchi dei supermercati, alle macellerie, alle industrie di trasformazione.

I manifesti sono il frutto della comunicazione, voluta da una Associazione no profit che si occupa del benessere e della tutela di tutte le specie animali e che si chiama “AnimaLiberAction”, una denominazione che è anche un intero programma di attività, un percorso straordinario che pone al centro di tutto il diritto di ogni animale a vivere, nel miglior modo possibile e nel suo miglior habitat, una esistenza da soggetto con proprie sensibilità.

AnimaLiberAction ha trovato la collaborazione e l’aiuto di un’altra realtà associativa “Agireora” ed insieme si sono impegnati ad organizzare, attraverso i molti volontari e soci, quest’ultima Campagna di sensibilizzazione e lo hanno fatto nella settimana della Pasqua, quando le tavole degli italiani si riempiono di carne soprattutto di agnello,  tra i più sacrificati al rito della festività.

Ma la comunicazione sposta decisamente il tiro, perché sono davvero tutti agnelli, perché a milioni ogni giorno maiali, polli, vitelli e tanti altri, finiscono macellati la loro breve e mortificante esistenza.

Un manifesto forse è poca cosa, ma chissà che non serva a farci riflettere un po’ tutti.

 

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