I segreti della Ndrangheta nel libro di Gratteri e Nicaso

I segreti della n’ndrangheta al centro del libro scritto a quattro mani dal procuratore della repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. Pubblicazione che, con una ricostruzione meticolosa ripercorre le tappe che hanno fatto dell’organizzazione malavitosa calabrese la vera e propria cassaforte della malavita organizzata. La quale, si è evoluta in maniera esponenziale, tanto da penetrare nel tessuto della Pubblica Amministrazione, delle Istituzioni,  del mondo finanziario e delle imprese. Il sistema di prende avvio in età borbonica e come questa ha fatto sì che ci contaminasse la delinquenza comune con la massoneria e con le altre società segrete. Nel libro si approfondiscono i legami tra forme primordiali della n’dragheta e latifondisti per imporre la legge del più forte, dominando il territorio rendendo nullo il ruolo dello Stato. A tal riguardo, è interessante nonché istruttivo, come si legge nelle note di presentazione del libro, conoscere gli intrecci che hanno avvinghiato nel tempo le cosche mafiose ai potentati economici locali, mai contrastati dalle Istituzioni per calcolata sottostima del pericolo o perché le figure forti del territorio erano la maggior parte delle volte esponenti di spicco nell’amministrazione pubblica, nella magistratura, nelle imprese, nella chiesa e nel mondo politico sociale. Il tutto legato all’Unità d’Italia e alle grandi migrazioni che hanno svuotato letteralmente il sud, il fascismo, le due guerre mondiali e le diverse fasi della vita repubblicana. Gratteri e Nicosi nella pubblicazione si soffermano attentamente su fatti, persone, rapporti tra la stessa N’ndrangheta e Istituzioni, contiguità con formazioni eversive, logge e servizi deviati, intrecci politici e capacità di mimetizzarsi e trasformarsi fino a diventare una multinazionale organizzata tra le più potenti ed efferate del mondo. Cose che fanno nascere interrogativi sul percorso intrapreso dai due autori sul perché le Istituzioni internazionali, l’Unione Europea e il nostro Paese arretrano al cospetto della organizzazione malavitosa calabrese lasciando sole le figure più esposte in un’azione di contrasto sempre più difficile e con strumenti, risorse e forze e normative altamente inadeguate. Tenuto conto che il tema della legalità è da sempre al centro del dibattito politico e culturale Italiano; ecco perché necessita ripristinare il controllo dello Stato sul territorio, sull’economia, sugli affari, sulle imprese, sulle amministrazioni locali e sulle attività produttive che rappresentano da sempre un vantaggio per l’Italia da sempre eccellenza della vecchia Europa.

Comments are closed.