In un volume il ricordo del larinese Guido Puchetti e Benedetto De Besi, giovani martiri della Resistenza al nazi-fascismo

“Giovedì 31 gennaio sarà presentato all’Auditorium “San Michele Arcangelo” di Selvazzano Destro (Padova) il volume scritto da Marco Destro e intitolato Guido Puchetti e Benedetto De Besi, giovani eroi della Resistenza padovana.”

“L’interessante pubblicazione, frutto di quasi tre anni di approfondite ricerche, ci consente – scrive in una nota Giuseppe Mammarella, Responsabile dell’Archivio Storico diocesano di Termoli-Larino e della biblioteca – di conoscere ogni particolare delle gesta eroiche dei due giovani Guido Puchetti, di origine larinese, e Benedetto De Besi che sacrificarono la loro vita per il bene comune.

La ricerca – continua Mammarella – è stata effettuata con cura da Marco Destro, su esplicita richiesta della Sezione Terme Euganee dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e con il contributo di quella provinciale”.

Un lavoro che ha già ottenuto il patrocinio dell’Istituto Barbarigo e del Liceo “Tito Livio” di Padova, dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino, della Parrocchia di San Michele Arcangelo di Selvazzano Destro e dell’Abbazia di Praglia di Teolo.

“I due diciottenni Guido Puchetti e Benedetto De Besi, nati entrambi a Padova, il primo da padre larinese, si conobbero nella primavera del 1944 e tra loro – rivela Mammarella – nacque subito una grande amicizia. Guido studiava al Liceo “Tito Livio” e Benedetto in quello “Barbarigo” della città veneta. Non riuscendo più a sopportare gli abusi che il regime di allora esercitava sulla scuola, decisero di aderire, con entusiasmo, alla Resistenza contro il nazifascismo, nonostante il pericolo e le mille difficoltà quotidiane presenti, come l’approvvigionamento di cibo e la ricerca di nascondigli sicuri.

Dopo essere stati impiegati per alcuni mesi sui Colli Euganei, furono trasferiti a Piacenza d’Adige dove morirono nel corso di un rastrellamento avvenuto il 6 settembre 1944. Trascorsero gli ultimi giorni in una casa colonica, raccolti in preghiera. Erano, infatti – spiega lo storico larinese – dediti agli esercizi spirituali di cui è pervenuta traccia grazie agli oggetti rinvenuti sui loro corpi. Furono uccisi con colpi di mitraglia alle spalle mentre scappavano. Guido e Benedetto vollero, però, voltarsi per guardare in faccia gli aguzzini. Guido gridò: “Viva l’Italia! Viva la libertà!” e Benedetto tentò invano di difendersi. Furono i primi partigiani in assoluto a morire in provincia di Padova per una Patria libera, giusta ed indipendente.

I loro corpi rimasero insepolti per ordine dei loro assassini, poi vennero tumulati presso il cimitero di Piacenza d’Adige. Solo dopo ventiquattro giorni furono esumati dai familiari e trasportati di nascosto presso l’Abbazia di Praglia ove tuttora riposano.

Ai due giovanissimi eroi, decorati alla memoria di Medaglia d’argento al valor militare, sono state intitolate altrettante importanti arterie urbane a Padova ed in loro ricordo sono presenti anche delle lapidi presso gli istituti scolastici “Barbarigo” e “Tito Livio” della stessa città veneta. A Guido Puchetti – conclude Giuseppe Mammarella – è stata intitolata anche una piazza, tra le più grandi di Selvazzano.”

 

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