Incarichi e regali di fine anno: la riconoscenza di Toma agli amici la pagano i molisani

Il Governatore Toma, in occasione della conferenza stampa di fine anno, circondato dalla sua giunta, ha esaltato il lavoro compiuto nei primi sei-sette mesi di mandato, sbandierando annunci su risorse recuperate, impegnate o da impegnare per il rilancio sociale, economico e occupazionale della regione; preso da un eccesso di entusiasmo è arrivato anche a dichiarare alla stampa che il suo compenso da 13.500 euro al mese non sarebbe sufficiente per il lavoro che lui stesso svolge.

Sarà ma in attesa di verificare i risultati di così tanto lavoro, nelle ore che precedevano l’ingresso del nuovo anno la giunta di centrodestra ha approvato una serie di delibere che stanno alimentando polemiche, comprensibili se si legge il contenuto delle stesse.

Mentre le numerose vertenze irrisolte che attendono soluzione per il momento sono state lasciate a marcire in un angolo, il governo regionale ha prorogato gli incarichi della squadra del Presidente.

Al portavoce Antonio D’Uva è stata riconosciuta un’indennità annua di 52.800 euro, oltre a un rimborso di 2 mila euro per missioni. L’incarico di D’Uva, docente in pensione, scadrà a fine mandato.

A Maurizio Tiberio, fedelissimo di Toma, l’incarico di consigliere economico è stato prorogato fino a giugno 2019 per un importo di 22.500 euro.

Stessa cifra anche per l’avvocato Nunzio Luciano, consigliere giuridico del Presidente ed esponente di spicco di Forza Italia e per Tiberio Brunetti che si occupa di gestione strategica dei flussi comunicazione interni ed esterni all’ente ma che finora in pochi hanno visto a Palazzo Vitale.

Ma non è tutto. Sempre nei giorni di festa la giunta ha anche prorogato di un anno gli incarichi dei quattro commissari liquidatori delle comunità montane, ovvero Carlo Antonio Perrella, figlio della ex consigliere regionale Angela Fusco Perrella; Giovacarmine Mancini, Pompilio Sciulli e Domenico Marinelli. Per un altro anno i molisani dovranno pagare un commissariamento che sembra infinito. Ciascuno dei 4 commissari continuerà a percepire due mila euro mensili senza che sia esattamente chiaro per fare cosa in enti ormai defunti.

Ma la ciliegina sulla torta, quella che ha destato più rumore in assoluto, ha riguardato la delibera approvata il 31 Dicembre scorso che regala alla società in house Sviluppo Italia Molise, presieduta da Claudio Pian, delfino dell’europarlamentare Aldo Patriciello, 1 milione e 300 mila euro per redigere entro il 2021 il piano strategico regionale per il turismo in Molise. Un’assurdità, tenuto conto che si tratta di una cifra spropositata in relazione  a un semplice piano da attuare, contro la quale si sono scagliati i portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale. Ma le critiche sono arrivate anche dalla stessa maggioranza con la netta presa di distanza della consigliera della Lega Aida Romagnuolo.  Una delibera che sembra tanto l’ennesimo provvedimento clientelare pagato dai molisani e che consentirà a Sviluppo Italia, società che per giunta non si occupa di turismo, di elargire incarichi a sei figure per importi che arriveranno fino a 175 mila euro per 30 mesi.

In definitiva nulla di nuovo sotto il sole, si fa per dire, di una regione dove a dominare sono sempre le stesse logiche che l’hanno portata nel baratro.

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