“La Grande Guerra” in mostra al Museo Sannitico a Campobasso

“La Grande Guerra e il piccolo Molise”, è una mostra storica-documentaria, composta da 10 pannelli fronte/retro che raccontano alcuni avvenimenti del conflitto e soprattutto la vita dei soldati al fronte.

L’allestimento, dopo una presenza al Castello Pandone di Venafro, si è spostato in una Sala del Museo Sannitico, nel Centro Storico di Campobasso ed è aperto al pubblico fino al 10 febbraio.

Il racconto si sviluppa attraverso alcuni documenti conservati nei due Archivi Storici di Campobasso ed Isernia e nell’archivio privato della famiglia Serpone.

La Mostra è articolata in 9 sezioni,. Si inizia con alcuni documenti che testimoniano il dibattito, sviluppatosi in Italia dopo la dichiarazione di neutralità del 2 agosto 1914 , dibattito tra chi voleva l’intervento in guerra e chi invece predicava la piena neutralità.

Continua con alcune fotografie, scattate nelle zone di guerra, ma anche con le illustrazioni delle cartoline, che sancivano soprattutto il senso della propaganda bellica.

Ancora si possono trovare alcune lettere dal fronte e le immancabili storie dei soldati, testimonianze dirette spesso portatrici del grande dramma ci un conflitto che seminò dolore e morte in gran parte d’Europa.

L’iniziativa si occupa anche di quella che fu l’esistenza dei tanti lontani dalle linee del fronte, persone che comunque erano coinvolte dagli eventi bellici e che hanno sofferto in egual misura le difficili condizioni di quel tempo.

Una lontananza dal fronte che è stata anche sorretta da alcune forme di assistenzialismo, un importante meccanismo di solidarietà soprattutto per le famiglie dei soldati.

Un pannello è dedicato alla musica del tempo, agli spartiti musicali dei pezzi corali composti e cantati dagli stessi soldati.

Le conclusioni sono affidate ai fatti di Isernia e del suo territorio, seguendo i passi dei profughi e dei prigionieri, attraverso le loro destinazioni.

Una Mostra che, pur nell’allestimento scarno e molto semplice, tenta un racconto, che deve essere comunque consegnato alle nuove generazioni, per dare magari significato alla inutile crudeltà della Guerra.

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