Non bastava il rischio inquinamento ed erosione di mari e spiagge che circondano la Penisola italiana.
Si è aggiunto il progetto di privatizzazione dei litorali liberi pensato dal governo della premier Giorgia Meloni. Su questo delicato tema la Lega delle Autonomie Locali ha avviato una campagna a loro difesa. La direttiva Bolkestein chiede agli Stati del Vecchio Continente di mettere a bando le concessioni degli stabilimenti balneari.
Oggi il Governo vorrebbe addirittura mettere in concessione un numero ulteriore di spiagge per garantire la concorrenza ai titolari dei lidi. Ciò però porterebbe alla privatizzazione eccessiva di quello che resta dei litorali non occupati e danni di natura ambientale alle coste anche di Molise, Abruzzo e Puglia sul versante adriatico. Le spiagge pubbliche, al contrario, vanno aumentate e attrezzate a fini turistici – il monito della Lega Autonomie.
Per le concessioni balneari vanno premiate la sostenibilità ambientale, l’innovazione, la qualità dell’offerta ed evitare i monopoli. ALI chiederà al Governo nazionale la messa a bando delle concessioni balneari già esistenti senza toccare le spiagge libere. Alle amministrazioni comunali che si affacciano sul mare, infine, l’impegno a redigere un Piano delle Coste in grado di ampliare la fruibilità per residenti e vacanzieri.