La scultura in legno di Juan Carrito, simbolo di attenzione verso la fauna selvatica

L’arte è l’attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica.

L’arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia, non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione.

Ed è per tale motivo che in questi giorni il popolo isernino e quello dei comuni limitrofi non si trovano d’accordo sul risultato della scultura in legno dell’orso sita all’interno della villa comunale.

Attacchi sui social e offese gratuite dirette all’amministrazione e allo scultore, ma, come avviene in tutte le situazioni, c’è anche chi apprezza il lavoro.

Angelo Giancola, artista di Castelpetroso, aveva chiesto di poter realizzare, a titolo gratuito, una scultura dedicata a “Juan Carrito”, l’orso simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, investito ed ucciso da un’auto alcuni mesi fa sulla Statale 17 nel tratto di Castel di Sangro, utilizzando un tronco di albero situato all’interno della villa comunale di Isernia, residuo di un abbattimento avvenuto alcuni anni fa. Una proposta accolta favorevolmente dalla Giunta comunale “nella considerazione che tale opera possa rappresentare un simbolo di attenzione e di riguardo verso tutta la fauna selvatica e, in generale, di sensibilizzazione verso la protezione della natura”.

Per due settimane, anche con la pioggia, il signor Giancola ha lavorato ininterrottamente per portare a termine il suo lavoro. E siamo sicuri che mai si sarebbe aspettato un trattamento simile.