La vita equilibrata e senza stress previene le malattie più gravi

Si moltiplicano nelle Università di tutto il mondo gli studi su quelli che normalmente sonno chiamati “gli stili di vita”, i percorsi individuali e collettivi che caratterizzano l’esistenza delle persone, collegandole direttamente o indirettamente alle malattie tra le più gravi e pericolose per la sopravvivenza, come quelle del sistema cardiaco e vascolare, il diabete ed i tumori.

Un ultimo studio, quello di una Università canadese, ha evidenziato il collegamento, pubblicando i risultati in una prestigiosa rivista scientifica ed elencando i dieci fattori principali, che portano più facilmente ad una morte prematura.

L’ordine dei fattori è anche indicativo del danno, segnando le priorità più assolute in fatto di pericolosità per l’esistenza: al primo posto c’ è il fumo, con la sua immensa carica negativa, segue il divorzio, lo stress di una separazione, un momento difficile per tutti, una situazione che, come riporta la cronaca anche di questi giorni, spesso diventa perfino causa di incredibili tragedie familiari.

Al terzo posto c’è l’abuso di alcol, mentre al quarto troviamo le sempre più diffuse difficoltà finanziarie.

Al quinto un altro problema moderno, la disoccupazione, mentre resta pericoloso l’aver fumato in passato; segue il vivere una vita poco soddisfacente e il non essere stato mai sposato, mentre il tutto si chiude con i due punti finali, il nono di mangiare cibo processato e il decimo l’essere una persona incapace di provare affetto.

Lo studio dunque rivela un fatto di cui si aveva sentore, quello che la vita privata, se è soddisfacente, diventa un buon percorso di prevenzione, preservando da stress sempre più disastrosi.

 

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