Le incomprensibili scelte sulla vendita dei biglietti del trasporto pubblico

La questione non è di oggi, ma oggi si acuisce ancora di più, perché evidenzia uno stato di grande confusione, dove viene attuata una pratica di scarico di responsabilità tra la Regione Molise e le varie Aziende di Trasporto, una pratica che pregiudica e danneggia fortemente il lavoro degli autisti dei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico.

Ne parlano ampiamente, citando le varie disposizioni aziendali e della Regione, i dirigenti delle massime sigle sindacali del settore dei trasporti di CGIL, CISL, UIL e UGL.

Affermano letteralmente che: “Durante questa fase di emergenza da covid , le attività di trasporto pubblico locale al pari di tante altre attività, sono state disciplinate da specifici DPCM che oltre a stabilire ad esempio: l’uso obbligatorio delle mascherine, il distanziamento, i coefficienti di riempimento dei mezzi di trasporto piuttosto che l’obbligo per le aziende di garantire sugli stessi mezzi pubblici costanti operazioni di pulizia, igienizzazione, disinfezione e sanificazione, hanno altresì previsto il divieto “dell’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti”.

I sindacalisti sottolineano come la Regione sia ulteriormente intervenuta con una disposizione trasmessa lo scorso 16 settembre a tutte le aziende di trasporto e con la quale ribadiva la necessità del rigoroso rispetto dei DPCM e precisava che il divieto da parte degli autisti di svolgere tale attività a bordo si estende anche alla attività espletata all’esterno dei mezzi di trasporto dagli stessi condotti.

In pratica non possono vendere i biglietti, sia sui pullman che fuori dai mezzi loro assegnati per guidarli.

Situazione comunque difficile e complessa, che si scaricava ed ancora si  scarica sugli autisti ed anche di fatto su chi viaggia, perché si tratta di palesi impedimenti all’utenza, che non riesce ad essere favorita da una necessaria innovazione, perché sono tanti i ritardi nell’uso della tecnologia, quella che permetterebbe, almeno ad una parte di passeggeri, l’acquisto on line dei biglietti.

L’ “Applicazione”, semplice nella sua facilità, promessa e sbandierata in ogni incontro dai tre assessori regionali ai trasporti che si sono avvicendati, Vincenzo Niro, Donato Toma e Quintino Pallante, impegnandosi a realizzarla in pochi giorni, non è stata ancora resa concreta, segnando un ritardo con le  altre regioni, dove da anni viene usata ed è assolutamente funzionale.

Intanto dalla Regione arriva una ordinanza che afferma come “la mancata bigliettazione costituisce danno erariale, e le ditte impegnate nel servizio di Trasporto pubblico locale di fatto sono direttamente responsabili per le eventuali mancate bigliettazioni ed i mancati controlli, che possono e devono essere svolti a terra” e le Aziende, attraverso disposizioni di servizio, ripristinano il vecchio metodo della bigliettazione tradizionale, che mette a repentaglio la salute degli autisti e dei viaggiatori e reintroducono un sistema che non assicura tracciabilità e nemmeno trasparenza degli incassi.

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