Il recentissimo incontro, al Teatro Savoia di Campobasso, con Steve McCurry, uno dei più importanti fotografi nel mondo, ha dimostrato che in Molise, nonostante tutto, i ritardi, gli isolamenti ed una certa mentalità che spinge ad una sorta di pessimismo atavico, è ancora possibile trovare le motivazioni e le azioni per far cultura e per chiamare gli altri, italiani e non, a visitare le bellezze e le eccellenze, materiali e mentali, dei luoghi.
Il bagno di folla con il quale è stato accolto l’ospite americano, genio della fotografia, ma anche tutti gli artisti ed intellettuali giunti in Molise attraverso il progetto di Poietika e l’impegno della Fondazione Molise Cultura danno piena ragione all’Assessore regionale Vincenzo Cotugno e agli uomini della struttura assessorile, che hanno puntato sul binomio Turismo e Cultura, costruendo un percorso che di fatto attraverso eventi ed iniziative mette insieme le eccellenze artistiche e culturali con quelle del territorio, dell’ambiente e delle produzioni agro–alimentari.
Tutto interviene per spingere a far salire quell’asticela, finora molto bassa, che segna i dati non eccelsi delle visite in regione, di quel turismo che stenta a decollare, nonostante le ingenti risorse messe a disposizione delle Istituzioni e spese tra Mostre e Fiere, che non hanno dato riscontri decisamente positivi.
Un percorso, che invece sembra aver trovato un impulso, grazie soprattutto al lavoro ed all’attuale impegno delle Istituzioni, che hanno permesso agli eventi di realizzarsi anche in luoghi differenti dai soliti, toccando cosi comuni diversi dai consueti, come ad esempio uno tra tutti, Venafro, con il melodramma alla Palazzina Liberty.
Iniziative ed eventi che indicano i cambiamenti positivi, perché suscitano l’interesse di moltissime persone, molte delle quali non sono molisane e provengono da altre regioni.
La dimostrazione viene dai “tutto esaurito” che hanno incassato i vari incontri e spettacoli e dalla continua richiesta di molti a poter essere tenuti in considerazione per gli eventi futuri, che di certo, a questo punto, non potranno più mancare.