Molise a rischio scomparsa: nel 2017 persi altri 2 mila abitanti

E’ in atto una emorragia continua: il Molise, come testimoniato dall’ultima rilevazione Istat, si trova in una fase di declino demografico superiore alla media nazionale. Negli ultimi quindici anni si sono persi circa dieci mila abitanti; ciò nonostante il graduale aumento di immigrati che si sono stanziati nel nostro territorio.

La cruda realtà della condizione di criticità in cui si trova la ventesima regione sta tutta nella chiara evidenza dei numeri: al 31 dicembre del 2017 la popolazione residente è scesa a 308.493 abitanti; a fronte di 2.120 nascite si sono registrati 3.855 decessi con un saldo naturale che fa segnare un -1.735 a cui si aggiunge il saldo migratorio negativo che registra un -221. In totale al 31 Dicembre 2017 risultano 1956 residenti in meno rispetto al 1 Gennaio 2017.

In provincia di Campobasso si sono persi 1.388 residenti mentre in quella di Isernia 568. Il calo demografico non conosce distinzione anche a seconda delle singole realtà locali, a partire dalla città capoluogo di regione scesa al di sotto dei 50 mila  abitanti (49.300).

Ci sono poi interi comuni che rischiano di scomparire poiché non si registrano più nascite. A Castelbottaccio, Molise, Montemitro, Pietracupa, Provvidenti, San Biase, San Giovanni in Galdo, Sant’Angelo Limosano per la provincia di Campobasso e Castelpizzuto, Montenero Val Cocchiara, Pettoranello del Molise, San Pietro Avellana per la provincia di Isernia l’anno scorso non è nato neanche un bambino.

Il grido d’allarme sul rischio spopolamento che corre la regione e in modo particolare le aree interne del territorio in più occasioni è stato lanciato, anche nel corso dell’ultima campagna elettorale caratterizzata dalle buone intenzioni e dai proclami arrivati da tutti e tre i poli in contrapposizione.

Ora occorrono necessariamente risposte concrete in termini di investimenti pubblici per salvaguardare i servizi essenziali e rilanciare l’occupazione in settori fondamentali, tra i quali le infrastrutture, la manutenzione del territorio contro il rischio idrogeologico, l’agricoltura,  il turismo, l’innovazione tecnologica, senza più scelte clientelari che hanno portato il Molise fino allo stato attuale.

Davide Vitiello

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