Necessarie misure per le zone costiere, le più a rischio per i cambiamenti climatici

La questione riguarda i cambiamenti climatici e le tante, troppe problematiche che scaricano sui territori, tra i quali quelli costieri e marini, che sono davvero, in questi ultimi anni, fragili ed esposti agli effetti deleteri di un clima difficile e per tanti versi “folle”.

Bisogna, dunque, trovare un percorso di adattamento, un nuovo moto di difesa, perché i cambiamenti sono già attivi e già producono disagi e disastri.

Di questo argomento se ne sta occupando un progetto specifico, che è finanziato dal Programma Cooperativo Interreg Italia-Croazia, un percorso denominato AdriaClim, mettendo insieme appunto l’Adriatico e il Clima.

La Regione Molise ci è dentro, impegnata con i quattro Comuni della sua fascia costiera, Termoli, Campomarino, Montenero di Bisaccia e Petacciato.

Dopo due anni e mezzo il percorso progettuale si avvia a conclusione ed ha prodotto una serie di linee guida che dovrebbero rappresentare il punto di partenza di un vero e proprio piano strategico di protezione ambientale degli ecosistemi costieri regionali appunto per l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Sono state individuate così 24 azioni, che sono da considerarsi di primaria importanza per la predisposizione di un necessario futuro piano regionale, ma che, già oggi, possono calarsi nelle questioni locali, coinvolgendo perciò i quattro comuni della costa molisana.

L’adattamento è urgente, proprio in considerazione degli impatti segnalati oggi ed attesi nel prossimo futuro, tipo l’aumento delle temperature, la siccità, gli eventi estremi che già abbondantemente hanno interessato molti territori.

Un atteggiamento nuovo, perciò, e la volontà operativa a trasformare i problemi in opportunità economiche, magari attraverso scelte ambientali sostenibili.

Intanto l’installazione di una stazione idro-meteo-marina al porto di Termoli è sicuramente una prima azione giusta e positiva.