Oltre 57 miliardi di euro il dono di Natale per il Fisco

Il dono di Natale quest’anno sotto l’albero lo troverà di sicuro il Fisco, che ha già incassato, fino ad ottobre di quest’anno, la cifra assai considerevole di 57 miliardi in più del medesimo periodo del 2021.

Con le scadenze di novembre e dicembre la cifra complessiva diventerebbe davvero spaventosa, aggiungendosi a quella già ampiamente ottenuta.

Siamo dunque di fronte ad un extra gettito, che però non è frutto di un inasprimento, ma della combinazione di tre aspetti congiunturali distinti: il forte aumento dell’inflazione, che ha fatto salire le imposte indirette, il miglioramento economico e occupazionale, che è avvenuto nella prima parte di quest’anno e l’introduzione, nel biennio 2020-2021, di numerose proroghe e alcune sospensioni dei tributi, agevolazioni queste che sono state cancellate nel corso del 2022.

C’è poi l’assegno unico e altre misure, che hanno incrementato il gettito fiscale.

Intanto però mancano quasi 8 miliardi, risorse che dovevano arrivare e che non sono arrivate, cosa che ha interessato la Corte dei Conti, che non ancora sa spiegarsi il problema.

Naturalmente la questione è pesante, soprattutto per quei cittadini che hanno redditi, diciamo normali, quelli cioè che scaturiscono dal lavoro dipendente e che sperano sempre di ottenere adeguate riduzioni delle tasse, a fronte di servizi almeno sufficienti.

Tra questi è forte l’incidenza negativa dei territori del Sud Italia, Molise compreso, che pagano fortemente i percorsi generati dalle scelte centrali, che vogliono tasse omologate ai livelli nazionali e che, al contrario, muovono meccanismi contrattuali assai differenziati, che per lo più allontanano da una vita quanto meno serena.

Poi se arriverà anche l’autonomia differenziata, saranno dolori.