Per i lavoratori postali della CGIL, il Molise è in piena agonia

Tornano a sottolineare lo stato di enorme difficoltà in cui versa la categoria dei dipendenti postali, i dirigenti del Sindacato Lavoratori della Comunicazione della CGIL.

Lo fanno all’indomani dei dati SVIMEZ, Istat e Banca d’Italia, che nei vari rapporti hanno mostrato la gravissima crisi economica, sociale e culturale che certifica, in qualche modo, la lenta ed inesorabile agonia del Molise, una agonia, che come affermano, ha un’unica chiave di lettura, la mancanza del lavoro.

“Il Molise” – scrivono in una nota – “è all’ultimo posto, sia come crescita economica, che come crescita demografica”.

Nello scenario del disastro si inseriscono i problemi di Poste Italiane.

L’Azienda in effetti, continuano,  “non è in crisi, ma in Molise ha dimezzato la forza lavoro, nonostante produca ininterrottamente utili da più di dieci anni. Ha tagliato servizi alle zone interne, razionalizzando o chiuso uffici, senza mai ascoltare le pur continue richieste di rivisitazione di un progetto che porta chiaramente al disimpegno in ossequio solo alla logica del profitto”.

Un territorio, che di fatto è stato escluso dal piano nazionale che pure prevede l’assunzione di 6mila unità nei prossimi tre anni.

Tra l’altro, affermano, non sono state garantite le clausole elastiche, cioè la possibilità di far lavorare più giorni il personale con contratto part time.

Sono anni, finora, di conflitti  e di scioperi, ma nulla cambia.

Affermano di aver inviato una denuncia dettagliata ai politici locali, che ha registrato comunque un intervento del Consiglio regionale, una interrogazione parlamentare dell’onorevole Occhionero  ed un incontro dell’onorevole Federico con i vertici aziendali, che nell’occasione hanno promesso un confronto con le Organizzazioni Sindacali.

Ad oggi nessuna convocazione è arrivata e le cose stanno sempre più peggiorando.

 

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