Piano Sviluppo Turismo e Cultura: l’assessore Cotugno risponde alle critiche

Una questione sta tenendo banco, in questi ultimi giorni, nell’insieme delle decisioni di fine 2018 e di inizio 2019 da parte del presidente Toma e della sua giunta, quella relativa al Piano Strategico regionale per lo Sviluppo di turismo e Cultura”, oltre ad alcune conferme per collaboratori e figure istituzionali.

La cosa è stata molto, ma molto criticata, soprattutto dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle e dalla consigliera regionale, Aida Romagnuolo, tra l’altro esponente di maggioranza e dunque di sostegno al Presidente e agli assessori.

Il senso viene soprattutto dalla considerazione che viene impegnata la cifra sproporzionata di 1 milione e 300 mila euro, per un Piano da redigere entro il 2021 e per il fatto che sembra una concessione clientelare, fatta a propri amici e sodali.

A tutte le sottolineature risponde, puntualizzando, oggi l’assessore regionale Vincenzo Cotugno, che subito afferma “il Piano costituisce un atto di programmazione e come tale rientra di diritto nelle competenze della società Sviluppo Italia Molise, in quanto società in house delegata appunto ad attività inerenti la programmazione”.

Entra in merito ai costi e scrive “prima di sparare a zero, sia opportuno oltre che doveroso leggere gli atti nella loro complessità e non solo il sommario” ed indica pag 49 del Progetto esecutivo, approvato dalla Giunta con la delibera numero 606, dove la redazione del Piano prevede un costo di 185.000 euro.

A questi, afferma l’assessore, si aggiungono i costi per la strategia di comunicazione e la gestione dei tavoli tematici, deputati alla condivisione dello stesso Piano con i vari e numerosi operatori.

Ma anche i costi per la creazione e la gestione di un portale web con annessa piattaforma necessaria per la gestione di proposte da parte anche di semplici cittadini, che vorranno partecipare alla stesura del piano con idee o contributi.

Ma non solo, a questi vanno aggiunti anche i costi per la elaborazione e la gestione di un modello di governance per la guida della strategia nel tempo, oltre ai costi di monitoraggio.

In più l’Iva del 22% ed alcuni costi indiretti che un qualsiasi budget di previsione deve appunto prevedere che fanno raggiungere la somma di un milione e 304.000 euro, una somma complessiva alla quale si arriva solo sommando tutta una serie di attività.

Entra anche nei tempi, l’assessore Cotugno, che scrive “visitando i siti istituzionali di altre regioni, chiunque potrà verificare che tali misure sono tipiche della gestione dei piani strategici” – “30 mesi, i primi 6 mesi per l’elaborazione del Piano, cosa annunciata a Termoli il 27 novembre, mentre nei due anni successivi sarà implementata la comunicazione attraverso le varie campagne di promozione a livello nazionale ed internazionale.

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